Corale San Filippo Neri

 

“Chi canta prega due volte”

Questa frase, attribuita a Sant’Agostino, bene si presta a rappresentare cosa sia la musica, ed il canto in particolare, per l’Arciconfraternita: non una semplice colonna sonora, un sottofondo per arricchire le cerimonie religiose ed i momenti forti che ci contraddistinguono e per cui la città tutta conosce il Sodalizio, bensì un mezzo particolare attraverso cui elevare la preghiera a Dio.         
Il canto corale è, d’altronde, una felice metafora di ciò che lo spirito confraternale incarna: tante identità differenti, accomunate da un’unica passione, che collaborano assieme per raggiungere l’obiettivo comune.

 

Cambiano i volti, cambiano le persone, ma lo spirito e le emozioni che si provano a calcare i gradini dell’altare della Cattedrale di Lanciano, la sera del Mercoledì Santo… quelli non cambiano mai.

Altro appuntamento impegnativo ma non meno importante per la Corale “San Filippo Neri”, sebbene meno conosciuto ai più, è l’Ottavario dei Defunti. Pia tradizione che affonda le sue radici nella notte dei tempi, fortemente legata al nome stesso dell’Arciconfraternita, essa ha luogo nei giorni in cui la Chiesa chiama i fedeli a ricordare i nostri cari che non ci sono più con preghiere e visite ai cimiteri. L’Arciconfraternita, ed in particolar modo la Corale, non si fa trovare impreparata. Negli otto giorni che precedono la Commemorazione dei Defunti, infatti, i soli coristi uomini intonano, in occasione della Celebrazione Eucaristica quotidiana, le note commoventi del Requiem di Masciangelo ed il salmo 129, noto come De Profundis. Nella Chiesa di Santa Chiara in penombra, drappi neri che adornano le colonne, al suono della racanella che raccoglie alla preghiera, le gravi note delle voci virili ci uniscono idealmente in preghiera con coloro che ci hanno preceduto. Tuttavia le coriste non sono lasciate in disparte. Nella giornata del 1° Novembre, quando l’Arciconfraternita si reca in pellegrinaggio al cimitero di Lanciano, assieme agli uomini animano la Celebrazione Eucaristica nella Solennità di Tutti i Santi che ha luogo nella cappella cimiteriale.

Il canto nella Liturgia è il terzo servizio a cui i confratelli che compongono la Corale sono chiamati, a svolgere. Nei tempi forti dell’anno liturgico e nelle memorie dei nostri Santi Protettori, infatti, i coristi sono sempre presenti e contribuiscono a rendere la Santa Messa un momento di preghiera intenso e partecipato.

Nel anni, la Corale “San Filippo Neri” ha saputo accogliere tra le sue fila, non solo coloro che, iscritti al sodalizio, avessero voluto farne parte, ma anche coloro che, dall’esterno si sono incuriositi e appassionati alle attività musicali. Molte sono le storie di confratelli che, prima di iniziare il percorso del noviziato, già frequentavano l’Arciconfraternita attraverso la Corale.

Per concludere, non è importante possedere una grande voce o essere in possesso di titoli di studio, se ci si mette il cuore, la musica viene dall’anima

Non è un caso, dunque, che gran parte delle attività confraternali siano accompagnate dalle voci dei confratelli e delle consorelle, talvolta unendosi in una preghiera che si fa musica con il supporto di una semplice chitarra, altre volte in solenni canti liturgici tradizionali, fino agli struggenti brani di autori di primaria rilevanza sul piano musicale, storico e culture per il territorio frentano.

Come tanti elementi chiave della grande “macchina” che è oggi l’Arciconfraternita “Morte e Orazione”, anche la Corale “San Filippo Neri” parte da molto lontano. Ormai oltre trent’anni fa, sotto l’egida del compianto Priore Filippo De Rosa, grande cultore di musica, l’Arciconfraternita riuscì a riportare in vita le musiche sacre composte dai maestri Masciangelo e  Bellini, che per decenni erano state eseguite durante le storiche “posate” del Venerdì Santo, ma che, con l’abolizione di quest’ultime, erano cadute “in disgrazia”. Mosso dunque dalla volontà di recuperare e valorizzare un patrimonio culturale, forse immateriale, ma non meno importante, non solo per l’arciconfraternita, ma per tutta la città di Lanciano, in occasione della Pasqua del 1981, praticamente dal nulla insieme ad un gruppo di volenterosi confratelli e consorelle, egli ha dato vita alla Corale “San Filippo Neri”. Da allora, ogni anno, si rinnova questo impegno da parte dei coristi i quali aggiungono alla loro giornata lavorativa lunghe prove serali, affrontando testi musicali di un notevole spessore, pur essendo semplici cantanti amatoriali, supportati negli anni da valenti professionisti. Superando il freddo dell’inverno e la stanchezza, attraverso la preghiera e l’unione che si rinsalda di prova in prova, i coristi possono così offrire alla cittadinanza, durante la Settimana Santa, non solamente una performance musicale di spessore, grazie all’accompagnamento dell’Orchestra dell’Arciconfraternita, ma anche un momento in cui fermarsi a riflettere sui Misteri del Triduo Pasquale, che trovano il loro culmine nelle toccanti note e significative parole del Christus  del M.° Masciangelo. E se da un lato quelle note potranno sembrare familiari e talvolta ripetitive ai più, non è certo solo per una questione di semplice tradizione che, da quasi quarant’anni, il repertorio è sempre lo stesso: tramandare di generazione in generazione i nostri tesori, culturali e spirituali, è, del resto, insito nel DNA del sodalizio.

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