IL NOVIZIATO

La Confraternita, con la volontà di non disperdere l’enorme patrimonio di fede religiosa, di tradizioni e di valori che le è proprio, ha rivolto sempre molta attenzione agli aspiranti confratelli, i Novizi, poiché essi, oltre che prossimi custodi di questo patrimonio, sono il necessario rinnovamento ed arricchimento di quella linfa vitale che permette alla Confraternita di integrarsi nella Società e di essere sempre attuale ed al passo con i tempi nelle sue attività ed iniziative, nonostante i secoli di storia alle spalle.

Il Novizio, prima di poter essere ammesso a pieno titolo nella Confraternita e di goderne quindi dei privilegi e delle indulgenze, è chiamato a svolgere un periodo di “Noviziato”, della durata di due anni, durante il quale egli potrà verificare il permanere della volontà di appartenere alla Confraternita.

Il termine Confratello significa “come un fratello” ovvero “con il fratello”; su questo significato poggia tutto il periodo di “formazione” del Novizio: come un fratello viene accolto e come con dei fratelli parteciperà alle attività del Sodalizio; chiedere di far parte della Confraternita, significa innanzitutto essere disponibile ad affrontare il vivere quotidiano con una visione ulteriormente proiettata verso il prossimo, senza ricercare successi personali.

L’aspirante Confratello, oltre che a conoscere le origini, la storia, le tradizioni e le varie attività, è chiamato a partecipare attivamente a tutte le iniziative del Sodalizio ed a dedicarsi maggiormente, secondo le proprie inclinazioni, ad una o più attività interne.

Così come tutti i Confratelli, i Novizi sono tenuti a partecipare agli incontri formativi e spirituali, alle processioni ed alle attività esterne, ma non possono esprimere voto nelle assemblee, non possono indossare il medaglione (simbolo esteriore di appartenenza alla Confraternita), non possono accollare la bara del Cristo durante la Processione del Venerdì Santo.

Al termine del Noviziato, il Priore, sentiti il Consiglio Direttivo ed il Maestro dei Novizi, decide circa l’ammissione dell’aspirante Confratello, il cui formale e partecipato ingresso nella Confraternita avviene, il giorno della Domenica delle Palme, con il solenne rito della Vestizione; da questo momento in poi l’Abito sociale assumerà il significato di devozione, penitenza ed impegno di vita migliore e di questo nuovo abito morale il Confratello non dovrà mai svestirsi; egli, da questo momento in poi, diviene geloso custode dei valori su cui poggia la Confraternita e, ponendosi al servizio della stessa e del prossimo, si trasforma in strumento di concreto e proficuo agire cristiano.

 

Il Maestro dei Novizi

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