IL SEPOLOCRO

IL SEPOLCRO

L’origine della rappresentazione scenografica ed artistica del SANTO SEPOLCRO venne inserita a cavallo degli anni ’70 ed ‘80 quando, con il priore Giacinto Luciani, la solennità dei riti della settimana santa visse un momento molto forte. In quegli anni la visita al Sepolcro di Santa Chiara venne ufficialmente inserita nell’antica pratica devozionale della “visita alle sette chiese”.
Con il passare degli anni, l’allestimento del santo sepolcro, iniziò a ricoprire l’impegno tangibile dei confratelli nel realizzare scenografie sempre più significative e importanti da consegnare alla città di Lanciano.
La scelta del tema rappresentato all’interno del Santo Sepolcro non è mai casuale ma verte sulla riproduzione di simboli e momenti che possano ben rimandare alla straziante Passione di Gesù. Con l’inizio del nuovo anno, finite le festività del Santo Natale, diversi confratelli si riuniscono in consiglio, assieme al Direttivo del sodalizio, per presentare progetti, bozze ed idee per quello che sarà il “simbolo” della prossima settimana santa. Vagliata e discussa la fattibilità di ogni proposta si giunge tutti insieme a scegliere quale rappresentazione realizzare. Durante il consiglio ogni singolo confratello cerca di dare spunti e accorgimenti alla rappresentazione per la migliore riuscita dell’opera.
Scelto il progetto da rappresentare, si passa alla realizzazione della scena che avviene nel laboratorio della confraternita.
Durante tutto il periodo pre Pasquale il laboratorio non sarà solo il mero locale che vedrà la realizzazione del Santo Sepolcro , ma sarà un vero e proprio punto di incontro dove nuove e vecchie amicizie si consolideranno. Nei tanti momenti di condivisione, ci si confronta con se stessi e con gli altri e non importa se si hanno o meno le capacità tecniche e pratiche, basta che ci sia il vero spirito che dovrebbe animare ogni confratello. La voglia di condividere insieme l’amore per gli altri.
Ogni singolo pezzo viene realizzato a mano dai confratelli e in ogni singola parte della rappresentazione si racchiudono le preghiere, le invocazioni e soprattutto le emozioni scaturire dallo stare bene insieme e dal vedere che incontro dopo incontro il Santo Sepolcro prende forma.
Tra i confratelli si instaura un rapporto e un legame forte perchè ci si sente a “casa”. Ci si racconta. Sia il bello, sia il brutto perché si ha la certezza di trovare sempre una mano consolatrice pronta, che con un sorriso o una dolce parola, ti dà la forza di ripartire e andare avanti. Questo fa si che il Santo Sepolcro Sorga nel suo splendore più bello perchè oltre al significato liturgico racchiude ogni anno la vera forza di amicizia e di fraternità di chi lo realizza.
Si studia nel minimo dettaglio ogni particolare, anche la luce che con il suo gioco deve squarciare l’oscurità della Chiesa di Santa Chiara per mettere in risalto, nella scenografia del sepolcro, la centralità dell’Effigie del Cristo Morto. La stessa luce che, sprigionata dal Cristo, deve entrare nel cuore di ogni persona che lo contempla.
Il Giovedi Santo, ogni confratello, ogni consorella e ogni lancianese aspetta con ansia ad ora crepuscolare che il portone della chiesa venga aperto. Per scelta del consiglio uno o più confratelli vengono incaricati dell’apertura delle porte e quindi della consegna ufficiale alla comunità di Lanciano del Santo Sepolcro.

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