E’ ormai divenuta una tradizione, per l’Arciconfraternita, allestire a Natale un artistico presepe di scuola napoletana. Il “quotidiano”, infatti, è lo spunto da cui anche i confratelli muovono per l’allestimento del presepe ove i protagonisti sono lo specchio della vita di ogni giorno fatta di personaggi come la castagnara, l’arrotino o il vinaio che, in un misto tra sacro e profano continuano il loro mestiere malgrado a pochi metri da loro stia nascendo il Figlio di Dio. L’abbondanza e la brulicante vitalità del presepe ribalta, dunque, la realtà in un immagine che è il suo esatto contrario: i pastori portano in dono a Gesù Bambino mozzarelle, salumi, ortaggi di ogni genere, anguille e capitoni, agnelli e polli, offrendo ciò che avrebbero voluto essi stessi ricevere.

L’Arciconfraternita della Morte e Orazione di Lanciano, attraverso la rievocazione della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo ha offerto all’attenzione dei visitatori alcuni tra gli angoli più belli e suggestivi di Lanciano: dalle Torri Montanare a largo Monsignor Tasso, al Ponte di Diocleziano, al complesso monumentale San Francesco – San Legonziano, al Torrione Aragonese.

Da quattro anni a questa parte il Presepe ha assunto una dimensione maggiore nello spazio ed una certa stabilità, pur con delle sostanziose modifiche apportate anno dopo anno. La Natività è stata posta al centro di un immaginario ed antico nucleo abitato, sottolineando l’enorme significato spirituale che l’Evento evocato deve avere non solo per il singolo, ma per l’intera comunione dei credenti. I Confratelli, dunque, hanno sempre affidato ad una atmosfera ovattata e casalinga colta in un siffatto microcosmo la migliore esaltazione della Rivelazione del Natale. L’invito a conservare la semplicità di vita e le tradizioni nell’umiltà e nella fratellanza viene rappresentato, dunque, attraverso le dimensioni di una piccola comunità così simile alla nostra. In fatti lo spirito che muove alla realizzazione di presepi così semplici e così complessi al tempo stesso, come sono quelli realizzati dall’Arciconfraternita, è proprio quello della fratellanza. Durante i lunghi mesi invernali, sera dopo sera, i confratelli si prodigano per portare a termine il più bel simbolo del Natale: ognuna delle piccole finiture in legno, ogni piccola pietra utilizzata, ogni sottile e verde zolla di muschio è il frutto della collaborazione e della stessa forte sensibilità religiosa cui attinge ogni attività confraternale. Questi sentimenti hanno ispirato anche la scelta dei materiali adoperati: materiali di uso comune come legno, rame, pietre delle nostre spiagge, spesso reimpiegati in maniera del tutto alternativa pur di meglio comunicare la vissuta quotidianità che la nascita del Bambin Gesù viene a stravolgere, rendendola mistico scenario della presenza Divina.

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