Tra i numerosi eventi che caratterizzano ogni anno sociale del nostro Pio Sodalizio particolare rilevanza assume il Solenne Ottavario di preghiera per i defunti.

 

“Alcuni devoti Romani, addolorati nel vedere dei poveri insepolti nei campi e pascolo dei bruti, animati dallo spirito di Tobia, nel 1538 stabilivano in Roma una Congregazione col titolo della Morte, avente per fine la cristiana sepoltura dei poveri, e di coloro, che morivano nelle campagne. A tal fine aggiungevano l’altro interessantissimo, quale è quello di orare in vantaggio delle Sante Anime del Purgatorio, e soprattutto avevano a cuore l’orazione delle 40 ore, innanzi al SS. Sacramento, e ciò in memoria delle ore 40, nelle quali il Divino Redentore restò nel Sepolcro fino alla sua gloriosa risurrezione.” Così recitano alcuni versi dedicati ai sunti storici “sull’origine e progresso dell’Arciconfraternita”, presenti nel Libretto d’Iscrizione di ogni confratello e di ogni consorella.

 

La preghiera di suffragio per i defunti è profondamente radicata nel nostro Sodalizio già a partire dall’opera pia dei primi fratelli della sepoltura degli appestati. Anche la chiesa, nella liturgia, si prepara alla Solennità della “Commemorazione di tutti i fedeli defunti”, celebrata il 2 Novembre di ogni anno, attraverso un periodo di preparazione nei giorni precedenti a questa ricorrenza.

 

“La tradizione della Chiesa ha sempre esortato a pregare per i defunti, in particolare offrendo per essi la Celebrazione Eucaristica: essa è il miglior aiuto spirituale che noi possiamo dare alle loro anime, particolarmente a quelle più abbandonate. Il fondamento della preghiera di suffragio si trova nella comunione del Corpo Mistico. Come ribadisce il Concilio Vaticano II, «La Chiesa pellegrinante sulla terra, ben consapevole di questa comunione di tutto il Corpo Mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con grande pietà la memoria dei defunti» (Lumen Gentium, 50)”. (Papa Francesco, Angelus del 2 Novembre 2014)

 

La chiesa di Santa Chiara, sede dell’Arciconfraternita Morte ed Orazione San Filippo Neri di Lanciano, dal 26 Ottobre al 2 Novembre si “veste” a lutto, ornata con i drappi neri ed il caratteristico “Talamo” che simboleggia lo stemma dell’Arciconfraternita, celebrando ogni giorno la Santa Messa in ricordo di tutti coloro che “ci hanno preceduto con il segno della fede e dormono il sonno della pace”. Elemento caratterizzante è la presenza della Corale San Filippo Neri, composta dai soli confratelli maschi, che attraverso le note struggenti del “Requiem” dell’illustrissimo compositore lancianese Francesco Paolo Masciangelo e della “Missa Pro Defunctis” gregoriana, trasformano la musica in una preghiera corale che entra nei cuori dei presenti e si eleva a Dio in modo veramente profondo. Ogni giorno (aiutati dalle riflessioni del nostro Assistente Spirituale, fra Mauro De Filippis Delfico, e dal nostro pastore diocesano, S. E. Rev.ma Mons. Emidio Cipollone, Arcivescovo di Lanciano – Ortona) diventa occasione di riflessione sull’importanza del ricordare chi non è più con noi, ed intercedere per loro presso il Signore con la preghiera.

 

La massima espressione di questa preghiera, e fulcro delle Celebrazioni Eucaristiche dell’Ottavario dei defunti, si ha negli istanti successivi alla comunione. Le luci si spengono ed in una atmosfera surreale e di rara bellezza il Priore dell’Arciconfraternita Morte ed Orazione di Lanciano, attraverso il suono della caratteristica “Racanella”, invita tutti al raccoglimento. Le note solenni dell’organo introducono il canto del Salmo 129, “De profundis clamavi ad te, Domine. Domine, exaudi vocem meam. Fiant aures tuae intendentes in vocem deprecationis meae.” (“Dal profondo a te ho gridato, o Signore. Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.”). Il Salmo 129 è “Un’incalzante richiesta di ascolto, di attesa e di redenzione. È l’uomo che nella solitudine e nell’isolamento chiede di essere salvato, aspetta, come la sentinella il mattino, la luce del sole, i primi bagliori di un nuovo giorno”, cita Don Luciano Vitton Mea.

In quegli istanti le voci della Corale maschile dell’Arciconfraternita accompagnano tutti i presenti in un silenzio orante che, seppur per pochi istanti, ci ricongiunge con tutti i nostri cari che si sono addormentati con il Signore, chiedendo a Lui che essi siano liberati dal peccato per sperimentare l’amore misericordioso di Dio nell’eternità. Al De Profundis segue un’orazione di intercessione per tutti i confratelli e le consorelle defunti e per tutti coloro che in vita hanno fatto del bene per il nostro Pio Sodalizio.

 

Un ulteriore momento particolarmente sentito sia dall’Arciconfraternita tutta, sia dalla città di Lanciano è il pellegrinaggio svolto ogni anno la mattina del 1° Novembre, Solennità di tutti i Santi, presso il cimitero di Lanciano. Nella cappella centrale del cimitero, alle ore 11:00, l’Arciconfraternita Morte ed Orazione si unisce alla città di Lanciano per la celebrazione della Santa Messa presieduta dal nostro vescovo, S.E. Mons. Emidio Cipollone. Il Vangelo delle Beatitudini, proclamato in questa suggestiva e raccolta celebrazione, ci ricorda come il cammino della nostra vita debba essere incentrato sulla ricerca della santità, che non significa compiere opere straordinarie, ma vivere la quotidianità della vita secondo la volontà di Dio, così come siamo, perché i santi non sono altro se non dei “peccatori perdonati” (Papa Francesco). Questo giorno diventa anche occasione per recarsi presso le tombe dei propri cari per omaggiarli con un fiore e con una preghiera.

 

Gli otto giorni si concludono con la “Commemorazione dei fedeli defunti” il 2 Novembre, con il “De Profundis” cantato per l’ultima volta, nella certezza di ritrovarci il 26 Ottobre dell’anno successivo a ricordare ancora tutti insieme i nostri cari ed i confratelli e le consorelle che non ci sono più, rinnovando questo antichissimo rito che trova il suo fondamento nelle origini del nostro Pio Sodalizio e che da secoli l’Arciconfraternita Morte ed Orazione promuove instancabilmente.

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